
Investire sui giovani per investire nel futuro del Paese, mirando a innovazione, competitività e autoimprenditorialità. Quella sulle “nuove energie” dell’economia è una scommessa a cui sempre più governi puntano con molta fiducia, creando luoghi, occasioni e opportunità per stimolare lo spirito imprenditoriale giovanile e per fornire strumenti e competenze necessarie a realizzare idee innovative che domani diventeranno grandi imprese.
Non di rado, però, il fiorire di opportunità e occasioni rischia di arrestarsi entro i confini degli agglomerati urbani, tagliando fuori i giovani che vivono in aree rurali dove lo spirito imprenditoriale si scontra con la mancanza di risorse, di infrastrutture e di esperienza.
È quanto accade in Pakistan, con un tasso di disoccupazione giovanile molto elevato, dovuto all’incapacità di un’economia, prevalentemente agricola, di stare al passo con i cambiamenti e le innovazioni imposti dal mercato.
Per invertire tale tendenza, non solo in Pakistan, ma anche in Bangladesh, Indonesia ed Etiopia, Oxfam ha lanciato il progetto “Empower Youth for Work” (EYW) per aiutare i giovani ad affrontare i problemi legati al sotto-sviluppo delle aree rurali, tanto con attività di lobbying e networking, quanto fornendo competenze tecniche e professionali.
Nel contesto di tale progetto, anche grazie alla Special Monitoring Unit del governo pakistano e all’associazione Bargad, è nato il primo Rural Innovation Hub del Pakistan, nel distretto di Layyah.
La parola d’ordine è: sinergia. Il Rural Innovation Hub vuole rappresentare uno spazio creativo in cui le idee imprenditoriali dei giovani incontrano mercati, aziende e istituzioni di micro finanza, fornendo strumenti per facilitare il confronto, come programmi di tutoraggio, formazione per lo sviluppo del business, spazi di co-working e una biblioteca informatica. Il mese scorso, inoltre, è stato lanciato il primo programma di competizione e di incubazione progettato specificamente per gli aspiranti imprenditori dell’area, per permettere loro di acquisire le skills necessarie a far crescere le loro start-up.
“L’iniziativa promossa da Oxfam è di assoluta rilevanza” – osserva Michele Costabile, Professore ordinario di Management e Marketing e Direttore del corso di Laurea Magistrale in Marketing presso la LUISS, nonché responsabile dei corsi di Entrepreneurship della Business School – “sia in quanto insiste su aree del mondo che soffrono di depauperamento demografico, sia perché di fatto è nelle aree rurali che si potranno sviluppare le innovazioni più rilevanti per la sostenibilità del genere umano. Si consideri infatti che uno dei principali problemi dei prossimi 30 anni riguarderà la nutrizione di una popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi, con un incremento di oltre 2 miliardi rispetto ai valori attuali e che tale problema sarà tanto più complesso e di difficile soluzione tanto più essa sarà concentrata in aree urbane, che si prevede raggiungerà un livello pari al 70% del totale, in mancanza di policy adeguate“.
Il progetto sta riscontrando altissimi livelli di interesse e partecipazione. Desiderio di riscatto e impegno a giocare un ruolo attivo nel cambiamento e nel progresso economico della propria area e del proprio Paese sono la risposta dei giovani pakistani alla scommessa del governo e di Oxfam sulle loro capacità. Scommessa (quasi) vinta!
Giuseppe Bruno