
Classe 2016, sesta generazione di una famiglia di distillatori, Francesca Nonino è oggi responsabile della comunicazione digitale di una azienda made in Italy premiata a livello mondiale
Perché hai scelto Luiss e che ricordi conservi del periodo universitario?
Sapevo che era un’Università incredibile e per la specialistica volevo sperimentare un percorso nuovo e ho scelto Economia e Gestione delle imprese, con indirizzo Finanza. Inoltre, Luiss è un Ateneo con importanti connessioni in tutto il mondo e io volevo fortemente fare un overseas. Così appena entrata, ho fatto domanda per un periodo di studio alla Yonsei University di Seoul. È stata l’esperienza più bella della mia vita.
Ho sempre saputo che le mie radici sono in Friuli e che la mia vita sarebbe stata dove c’è la distilleria di famiglia, per questo motivo volevo sperimentare una cultura diversa, sia nel metodo di studio che nei rapporti con le persone. Ed è stato fantastico.
Oltre 120 anni di storia, prima distilleria italiana ad essere premiata come la migliore del mondo nel 2019. Come è iniziato tutto e dove siete arrivati oggi?
La nostra storia parte nel 1897 con Il mio quadrisavolo, Orazio Nonino, era un “Sotan”(in friulano), ossia un contadino che con un alambicco su ruote andava di vigna in vigna a raccogliere la vinaccia, dando in cambio qualche litro della grappa che sarebbe andato a produrre. Da quel singolo alambicco oggi la Nonino è la più grande distilleria artigianale in Italia, una distilleria che è una vera e propria dichiarazione d’amore alla vinaccia. La vinaccia infatti è la parte dell’uva più ricca di sostanze aromatiche, ma è delicatissima, bastano poche ore affinché cominci a sviluppare fermentazione degenerative. Mio nonno, il nostro Mastro Distillatore, ha scelto di distillare solo vinaccia freschissima, appena svinata. Per farlo ha costruito una distilleria di 66 alambicchi discontinui artigianali, che distillano solo in concomitanza della vendemmia, per 8 settimane all’anno, ma 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Poi è arrivato il 2020 e una pandemia che ha messo a dura prova tutte le aziende. Come avete affrontato questa crisi?
Il Covid ha bloccato uno dei settori a cui noi siamo più legati, ossia la ristorazione. Per questo, in quel periodo, ho cercato incessantemente la risposta alla domanda: come possiamo far capire che Nonino c’è anche in questo momento di difficoltà? Ho avuto finalmente l’illuminazione: Masterclass sulla Grappa gratuite con kit degustazione a domicilio! Ho utilizzato Linkedin per poter targettizzare la campagna per Job title.. Avrei dovuto ottenere dai 3 ai 15 contatti, ne abbiamo ottenuti 80! Ero talmente felice del risultato che ho condiviso un video sul mio profilo in cui esprimevo tutto il mio entusiasmo per questo risultato. Il video è diventato virale, le masterclass sono diventate 25. E da qui ho iniziato ad utilizzare LinkedIn in modo costante, sfruttando anche le leve del digital marketing.
… tanto da diventare ufficialmente l’influencer della grappa. Qual è la vera sfida di un titolo del genere?
Ancora non posso crederci! Il concetto di influencer è davvero moderno, mentre la grappa è vista ancora e spesso come qualcosa per “vecchi”, ecco perché lo trovo un abbinamento incredibile, ed ecco che la comunicazione diventa strategica. E la mia sfida è riuscire a parlare di grappa al consumatore più giovane e raccontare in modo autentico e veritiero la vita dell’azienda.
Su LinkedIn impazzano i tuoi video: divulgativi, autentici e appassionati. Cosa ti ispira e come hai trovato la cifra stilistica della comunicazione aziendale?
La mia più grande fonte di ispirazione sono i miei nonni, la loro storia, le loro battaglie per trasformare la Grappa da Cenerentola a Regina dei distillati! Non ho uno stile preciso, ma più una “filosofia comunicativa”. Sono una grande sostenitrice della prevalenza della sostanza sulla forma e dell’idea che si possa essere seri senza essere seriosi. Amo il mio lavoro, amo comunicare i nostri prodotti e voglio anche potermi divertire nel farlo! Sono veramente grata alla mia famiglia per avermi supportato in questo nuovo tone of voice sul mio profilo. Senza il loro supporto non avrei mai potuto farcela.
Cosa ti senti di suggerire alle nuove generazioni?
Credo che in ogni realtà in cui ti affacci, sia fondamentale conoscere chi è venuto prima di te e i valori cardine aziendali, che devono diventare tuoi ed essere difesi. Mi piace parlare di passaggio generazionale mano nella mano, dove ci sia fiducia e rispetto reciproco per quello che è stato fatto prima di te, ma ci deve essere anche il coraggio di pensare in modo nuovo e aperto. La cosa peggiore che puoi sentire in azienda è “si è sempre fatto così”.
Cosa stai costruendo per il futuro?
La mia battaglia è la trasparenza per l’etichetta nella grappa. Purtroppo, in Italia, per quanto riguarda l’etichetta, ci sono ancora dei termini che possono essere fraintesi. E farò tutto il possibile per valorizzare il metodo artigianale della nostra distilleria e insegnare come scegliere consapevolmente la grappa. Vorrei che gli italiani amassero il distillato ambasciatore del made in Italy nel mondo quanto lo amo io! Voglio far conoscere la cultura della Grappa!
In bocca al lupo, Francesca!
Virginia Gullotta, Giornalista