25 Novembre 2021

Stefano Volpetti, PMI: un team lavora meglio se rappresenta la diversità

Laureato Luiss in Economia e commercio, una carriera in Procter&Gamble, oggi President Smoke-Free Products & Chief Consumer Officer – IQOS presso Philip Morris International

 

Cosa ricorda degli anni in Università, ma soprattutto cosa hanno rappresentato per lei?

Diamoci del tu che sono ancora giovane (dentro) e da troppo tempo all’estero! Ricordo il fallimento del primo esame in Luiss. Mio fratello aveva tutti 30 e lode, io riuscivo a mantenere solo una buona media del 28! Sarò sempre grato alla Luiss perché mi ha aperto le porte di un futuro che non potevo neanche immaginare.

 

Quali sono i momenti più importanti del tuo percorso professionale?

Vivo all’estero dal 1999. Ho passato 22 anni in Procter&Gamble, che per me è stata una scuola di management con poteri trasformativi: sono entrato come speranzoso studente Luiss e ne sono uscito con un bagaglio ricco di esperienze professionali e personali. Vivo a Ginevra da molti anni, dal 2019 lavoro a Losanna in Philip Morris International, mi occupo di IQOS a livello globale, lavoro per realizzare un futuro senza fumo, una missione affascinante che mi rende orgoglioso.

 

Sei sponsor del programma “Women in Leadership” di Philip Morris International, sostieni iniziative tutte al femminile. Quali sono i benefici di un ambiente inclusivo e soprattutto, come orientare un’azienda alla diversity?
Per me la risposta è molto semplice: una squadra di management agisce meglio se rappresenta la diversità dei propri consumatori nella più ampia definizione possibile del termine. Inclusion & Diversity non è un programma di HR, ma deve far parte della cultura aziendale, della strategia centrale di un business e coinvolgere il management team. Sono convinto che si tratti di una priorità su cui coinvolgere le persone più giovani attraverso un processo bottom up. Inoltre, c’è un tema importantissimo per le aziende: stimolare e coltivare role models, in grado di costruire una aspirazione ed essere di ispirazione.

 

Come hai costruito la tua capacità di leadership?

Con un forte commitment verso gli obiettivi di business e quelli personali. Nel mio percorso, entrare alla Luiss e lavorare in grandi aziende mi ha consentito di acquisire un buon livello di fiducia nelle mie capacità, che è abilitante per percorsi di carriera. Servono poi dei modelli: io, ad esempio, ho trovato persone di altissimo profilo umano e professionale. All’inizio è stata fortuna, poi nel tempo ho imparato a scegliere le persone con cui lavorare, perché collaborare con i più bravi accelera il proprio percorso in azienda. Poi penso che aver ricoperto ruoli difficili e sfidanti, sin dal primo momento, rispetto a ruoli ‘normali’ mi ha consentito di crescere in maniera sproporzionata. Ognuno, naturalmente, avrà il proprio modello di leadership, che cambia anche nel tempo.

 

Come concili la tua vita privata con quella professionale?
Credo fortemente nel rispetto del “work-life balance”, lavorare meno significa lavorare meglio e, soprattutto, vivere meglio. Nella mia esperienza personale, rispettare un orario prestabilito di inizio e di fine della giornata lavorativa e mettere paletti fissi alla settimana lavorativa aiuta a vivere meglio e a essere più soddisfatti sul lavoro.

 

Virginia Gullotta, Giornalista